Provincia di Malta

P. Lucian Borg OSA

Secondo la tradizione, che probabilmente è più una leggenda, la presenza degli Agostiniani nelle isole di Malta e Gozo risale al quinto secolo. Un certo Sincello, discepolo di S. Fulgenzio, racconta che il santo vescovo Rusinianus, fuggì dalla Tunisia per evitare la persecuzione vandalica e si stabilì in una “quadam brevissima insula” non lontano dal Nord Africa e visse là come monaco. Qualche antico storico maltese ha identificato questa “isola molto piccola” con Gozo, l’isola sorella di Malta. Da allora, secondo la tradizione, la vita monastica agostiniana sulle isole di Malta e Gozo mai ha cessato di esistere e fiorì in modo così esteso che furono fondati vari eremi nei secoli seguenti. E’ una realtà che la provincia maltese ha posseduto qualche terreno a Ramla, il luogo dove si suppone che san Rusinianus, si sia stabilito e dove costruì una chiesa dedicata alla nostra Signora della Gioia. E’ anche vero che nel 1960 una spedizione archeologica italiana, scoprì le fondamenta di quello che sembra essere un monastero dell’ottavo secolo. Sappiamo anche che nel piano superiore del nostro convento di Victoria Gozo, un quadro di S. Agostino è devotamente conservato, ed è datato VIII-IX secolo e secondo la tradizione esistente, è appartenuto alla chiesa menzionata di Ramla.

Nessuno può dire con certezza quando i frati agostiniani sono arrivati a Malta e Gozo. Nel suo libro “Della Descrizione di Malta” pubblicato nel 1647, il primo storico maltese, G.F. Abela, argomenta che gli Agostiniani sono arrivati a Malta nel 1460 ca. Questa data è stata cambiata da altri storici che sono a favore di un arrivo precedente, all’incirca il 1420. Mro. Luigi Torelli OSA nel suo famoso libro Secoli Agostiniani afferma che gli Agostiniani si stabilirono nelle isole nel 1386, poichè in questa data un certo fra Francesco di Malta era vicario generale della Sicilia. Uno storico contemporaneo, Anthony Luttrell, attraverso lo studio di documenti notarili riguardanti alcuni testamenti, conservati negli archive di Palermo (Sicilia), prova che “è certo che gli Agostiniani avevano un convento a Malta nel 1413 almeno, e probabilmente era il secondo ordine che si stabiliva nell’isola”.

Sembra che la prima fondazione degli agostiniani fu a Mellieha. Il loro convento, la cui facciata ancora esiste, era vicino al santuario nazionale maltese della Madonna, dove è venerata un’icona che è stata dipinta da S. Luca, secondo una tradizione. Da lì si spostarono nell’antica città silenziosa di Mdina che nella metà del XVI secolo fu la capitale di Malta. Furono obbligati a spostarsi perché Mellieha era sulla costa e frequentemente veniva attaccata dai Turchi. A Mdina si mossero in vari luoghi ed ebbero il loro primo convento demolito. Ancora oggi si può ammirare il restaurato “pozzo di S. Agostino”, che si suppone essere stato il pozzo del monastero che i frati avevano all’intero della città silenziosa. Dall’interno di Mdina si spostarono fuori della città e costruirono un monastero “in frontespicio contra et prope civitatem quantum est jactus lapidis”. Questo monastero fu costruito di fronte alla porta principale di Mdina, dove oggi si trova Howard Gardens, distrutto dalla popolazione maltese nel luglio del 1551 quando i Turchi stavano per attaccare Mdina. La ragione data per questa distruzione, fu che il monastero era anche vicino alle mura della città e che i Turchi l’avrebbero usato come un trampolino per accedere a Mdina. In questa occasione gli agostiniani persero tutto.

Gli Agostiniani dovettero aspettare fino al 28 agosto 1555 per ottenere la piccola chiesa di San Marco e le adiacenti piccole case in rovina di Saqqajja, nella periferia di Mdina. Questa data è una pietra miliare nella storia della nostra provincia agostiniana maltese. Benché i frati dovettero passare altre vicissitudini, come la confisca di tutte le proprietà da parte dell’occupazione francese del 1789, il 1555 segna un nuovo inizio che saldamente e fermamente diede forma e struttura alla presenza agostiniana a Malta e Gozo e ha dato una stabile continuità fino ai nostri giorni. Poco a poco, il monastero nella periferia di Mdina, oggi Rabat, divenne il cuore della presenza agostiniana, il luogo della formazione e degli studi filosofici e teologici dell’Ordine a Malta. Gli è sempre stato dato il titolo di monastero “Maggiore” e per lungo tempo i suoi membri hanno avuto il privilegio di scegliere il loro priore. Questo privilegio, unico nella storia dell’Ordine, fu concesso da Roma il 14 marzo del 1525 ed è durato fino al 22 maggio del 1614. Nel 1602, il priore generale Ippolito da Ravenna chiamò questo monastero “domus celeberrima”. In realtà questo monastero è un gioiello di architettura dove spazio e luce dolcemente si intersecano, creando una naturale atmosfera di pace e serenità. Per secoli questo monastero è stato la culla della nostra “matière grise”, una lunga lista di maestri, baccellieri professori nelle sacre scienze, in filosofia, musica e altre arti e scienze. Molti reggenti di studi che hanno prestato il loro servizio all’estero, in particolare nelle case dell’Ordine in Italia, tutti hanno iniziato qui i loro studi. mons. Gaetano Pace Forno, Arcivescovo di Malta (1858-1874), mons. Paul Micallef, priore generale dell’Ordine (1859-1863) e l’arcivescovo di Pisa e primate di Sardegna (1871-1881) e mons. G. Camilleri, vescovo di Gozo (1889-1924) sono tra i molti maltesi agostiniani che si sono distinti. Il monastero ancora serve come casa di formazione dove i giovani vengono seriamente coinvolti dall’ideale agostiniano della vita comune con un cuore solo e un’anima sola protesi verso Dio.

Dopo il grande assedio di Malta, nel 1565, Jean La Valette, grande maestro dell’Ordine di S. Giovanni, decide di costruire una nuova capitale. I cavalieri di Malta erano sotto la regola di S. Agostino e conseguentemente si sentivano molto vicini agli Agostiniani. Oltre a ciò, un agostiniano italiano, più tardi priore generale dell’Ordine, fra Spirito Pelo Angosciola, un predicatore famoso presso i Cavalieri, gli fu chiesto da La Valletta di tenere il 28 marzo 1566 il discorso alla posa della prima pietra di Valletta. Nel 1571 fu firmato un contratto nel quale agli Agostiniani veniva assegnato un intero “quartiere” per poter costruire un monastero e una chiesa. Più tardi, nel 1763, il vecchio edificio fu demolito e diede più spazi al convento e una magnifica –quasi unica a Malta- chiesa a croce greca. L’intero complesso fu terminato nel 1794. Durante la seconda guerra mondiale il monastero e la chiesa furono parzialmente distrutti dalle bombe tedesche, ma furono subito ricostruiti.

Proprio in questo monastero, che per qualche tempo fu utilizzato come casa di noviziato, fu installata la prima scuola secondaria, libera da spese, nell’isola di Malta. Era il 1848 quando l’allora provinciale, più tardi arcivescovo di Malta, sua ecc.za mons. Gaetano Pace Forno, che fondò questa scuola per promuovere l’educazione culturale, civica e religiosa della gioventù maltese. Da allora, l’educazione, nelle sue multiformi dimensioni, è stato uno dei maggiori impegni degli Agostiniani a Malta e Gozo. Da Valletta, la scuola venne trasferita, nel 1956, a Hal Tarxien. Attualmente si trova a Pieta’, in una nuova struttura più adeguata. La scuola di S. Agostino, attualmente è una delle scuole più prestigiose dell’isola, dove l’educazione viene impartita secondo la pedagogia agostiniana. Essa può vantare di una efficiente e qualificata amministrazione ed equipe.

A questi due principali monasteri dobbiamo aggiungere Gozo. Noi non sappiamo quando il primo monastero fu costruito. Ma nel 1553 gli edifici vennero meno e ne nacquero di nuovi e migliori. Tra gli anni 1660 e 1717 le due chiese e i due monasteri furono ampliati per creare più spazio e splendore alla presenza agostiniana. Nel 1930 divenne il luogo ufficiale del noviziato della provincia. Nel 1950 la casa del noviziato fu ingrandita per poter ospitare un maggior numero di giovani che chiedevano di abbracciare la vita agostiniana. Nel 1968 questa casa cessò di essere il noviziato della provincia. I novizi furono inviati principalmente in Italia e in Irlanda. Nel 1993 l’università di Malta voleva prendere in affitto gli ambienti del noviziato per utilizzarli per una branchia dell’Università per la popolazione di Gozo. Il progetto, dopo una lunga discussione, non fu accettato. Poco a poco, l’idea di trasformare il noviziato in una casa di ritiro, ha preso forma. Alcuni lavori per migliorare le stanze erano già stati fatti e attualmente gli Agostiniani possono vantare di offrire alla popolazione maltese e agli stranieri, un eccellente spazio dove uno può meditare e riposarsi in un rinnovato convento del XVIII secolo. Il nostro ultimo capitolo provinciale, celebrato durante il mese di aprile del 2006, ha deciso di creare un equipe di frati per animare il programma spirituale e agostiniano di questa casa.

Gli Agostiniani di Malta prima del 1459 già formavano una congregazione autonoma governata da un provinciale sotto la giurisdizione della provincia Siciliana. Nel 1788, il Re Ferdinando delle due Sicilie, ordinò che tutti i conventi sotto la sua giurisdizione, si ritirassero da sotto la regola del priore generale. Per evitare vari inconvenienti, P. Bellesini, priore generale dell’Ordine, con un decreto del 1790, costituì i tre conventi di Malta e Gozo, in una provincia autonoma. Ma questo decreto non ebbe alcun effetto perché la Santa Sede non approvò e di conseguenza i tre conventi maltesi tornarono sotto la giurisdizione della provincia siciliana. Nel 1801, il Commissario inglese notificò al vescovo locale e agli ordini religiosi che i superiori stranieri non erano riconosciuti dalla Corona e di conseguenza non poteva dare ordini. Considerando che la disciplina monastica diventava meno rigida, i frati nel 1817 chiesero al Papa Pio VII per stabilire che i tre conventi maltesi diventassero una provincia autonoma. Con decreto del 20 settembre 1817 P. Septimus Rotelli, vicario generale dell’Ordine, innalzò la presenza agostiniana di Malta e Gozo a provincia autonoma, sotto il titolo di provincia di san Marco.

In effetti, gli Agostiniani di Malta avevano sempre lavorato molto per dimostrare che meritavano lo status di una provincia. Avevano lavorato molto intellettualmente e avevano sempre condotto una intensa vita monastica. Avevano esteso la loro presenza in varie località e oggi sono presenti in sette luoghi tra Malta e Gozo. Dopo la seconda guerra mondiale, si sono impegnati maggiormente per la vita pastorale. Questa attività è stata coronata da vari successi. Così, il 30 gennaio 1968, l’arcivescovo Gonzi fondò la nostra parrocchia a Valletta. Circa otto anni fa, un nuovo progetto pastorale fu lanciato a Paceville, la Mecca del divertimento. Questo progetto è conosciuto come Millennium Chapel e due anni fa, è stata fondata la WOW (Wishing Others Well), che forma la parte sociale dell’intero progetto. Questa iniziativa pastorale e sociale è stata ben accolta dal recente sinodo di Malta come una risposta appropriata alle necessità contemporanee della chiesa e della società maltese.

Ci piace anche menzionare lo spirito missionario che è stato alla radice dell’esistenza agostiniana a Malta. Non è un fattore raro che alcuni agostiniani maltesi hanno lavorato nelle terre di missione. Uno di questi frati illustri è mons. Emanuel Farrugia che dopo i suoi studi presto il suo servizio nell’Inida portoghese dove divenne prefetto apostolico della regione e più tardi vicario generale della diocesi di Maliapur. Morì nel 1770. All’inizio del ventesimo secolo i nostri fratelli irlandesi chiamarono gli agostiniani maltesi per aiutarli nella loro missione in Australia. Un paio di agostiniani maltesi prestarono il loro servizio per molti anni in Australia. Poi arrivò la grande avventura dell’Algeria e della Tunisia. Dopo un lungo travaglio, nel 1930, P. Clemens Fuhl, priore generale, ottenne dalla Santa Sede l’autorizzazione per l’Ordine di tornare ad Ippona. P. Fuhl, affidò la missione nelle mani della provincia di Malta. Nel 1948 gli Agostiniani maltesi si stabilirono anche in Tunisia. Dopo l’indipendenza della Tunisia e dell’Algeria, le cose cambiarono, ma gli Agostiniani maltesi riuscirono a rimanere in Tunisia fino al 1981. Solo recentemente il consiglio della provincia ha chiesto al consiglio dell’Ordine il permesso di ritirarsi da Ippona. Il consiglio generale non ha accettato la richiesta e attualmente la provincia e l’Ordine stanno lavorando per trovare il personale necessario per la nostra presenza agostiniana ad Ippona. La provincia Agostiniana maltese dal 1978 si è fatta carico del nostro convento e chiesa di Catania (Sicilia). Putroppo, nel nostro ultimo capitolo provinciale è stato deciso di abbandonare Catania per mancanza di personale.

Spero che questo piccola sintesi sulla provincia Agostiniana di Malta, possa dare un’idea della ricchezza della presenza agostiniana a Malta e Gozo e dove ha prestato il suo servizio.