Vicariato dei Martiri Agostiniani del Giappone

Due inizi – Due Province Madri

I. Gli incontri iniziali dell’Ordine con il Giappone e le Missioni del XVII secolo:
Thomas Masaki Imada, OSA

I contatti iniziali dell’Ordine con la Terra del Sole Nascente, iniziano inaspettatamente nel 1584 e nel 1597 quando i Galeoni che trasportavano i frati della provincia delle Filippine, furono sballottati dalla tempesta fino al porto di Hirado al nord di Nagasaki e nel porto di Urado a Tosa, che si trovano rispettivamente nel Pacifico.

Poi, nel 1602, l’Ordine ritornò in Giappone nella persona di Diego de Guevara, uno dei quattro che arrivarono nel 1597, e Eustaquio Ortiz. Questi, con il permesso di Shogun, cominciarono ufficialmente il lavoro missionario a Bungo. Hernando de Ayala si unì nel 1605, e il loro lavoro iniziale fu quello di costruire la chiesa ed il convento ad Usuki ed in seguito una missione a Saiki e Agata. Poi, come vicario provinciale, P. Ayala decise di spostarsi a Nagasaki, dove costruì un convento ed una parrocchia sotto la protezione di S. Agostino nel 1612, ed introdusse la Confraternita della Cintura e il Terz’Ordine per stabilire una comunità cristiana radicata sulla spiritualità del nostro santo padre. Nello stesso anno Bartolomé Gutiérrez, fu assegnato ad Usuki, che divenne il luogo del servizio più prestigioso degli Agostiniani nel XVII secolo in Giappone.

La storia della missione agostiniana è profondamente marcata dal martirio. La persecuzione ebbe una grande espansione dopo l’editto di esilio del 1614, che ordinava che tutte le chiese e conventi dovessero essere abbattuti, i cristiani accusati di apostasia e i missionari esiliati. Così la chiesa di Nagasaki che aveva 10,000 membri, fu distrutta solo due anni dopo la sua fondazione. P. Gutiérrez non aveva scelta e fu esiliato, ma P. Ayala andò clandestinamente con alcuni domenicani per servire i fedeli. Ma fu arrestato dopo tre anni e fu decapitato con un domenicano su una piccola isola vicino Nagasaki nel 1617; Andrew Yoshida, un agostiniano secolare e catechista di Hernado, molto presto ebbe la stessa sorte. L’anno successivo ci fu il ritorno di P. Gutiérrez con Pedro de Zúñiga. Riportato indietro nelle Filippine nel 1619, P. Zúñiga ritornò un anno più tardi per essere bruciato vivo nel 1622 con un altro sacerdote e un laico. La loro prova, testimoniata da così grande fede, convinse le autorità governative che spettacoli di tale natura non erano la via per sradicare il cristianesimo e da allora in poi cercarono di spingere i cristiani all’apostasia con delle torture. Raggiunto da due Recolletti, Francisco Terrero e Vicente Simoens da Manila, nel 1623, P. Gutiérrez come superiore continuò l’eroico lavoro del suo apostolato fino a quando tutti e tre arrestati uno dopo l’altro nel 1629 e furono bruciati legati ad un palo nel 1632.

L’anno prima del loro martirio, Tommaso di S. Agostino Jihyoe, il primo prete giapponese dell’Ordine, riuscì ad entrare di nascosto in Giappone da Manila, dopo molti tentativi andati a vuoto. Nato nel 1602 ad Omura, fu ammesso nell’Ordine a Manila nel 1623 e ordinato a Cebu. Conosciuto con il soprannome di “Kintsuba,” che significa “guardia della sciabola d’oro”. Thomas divenne una leggenda a Nagasaki, perché riuscì a fuggire alla cattura così tante volte travestendosi, continuando molto intelligentemente il suo ministero per i fedeli, in una situazione molto dura e difficile. Alla fine, però, fu arrestato nel novembre del 1636 e fu martirizzato un anno dopo, sospeso dai piedi, con la testa in basso e introdotto il corpo in un pozzo profondo sei piedi. Una terziaria agostiniana, catechista di P. Vicente, Santa Maria Maddalena da Nagasaki, che più tardi, quanto tutti i suoi padri spirituali agostiniani erano stati martirizzati, seguì il Terz’Ordine dei Domenicani, soffrì la stessa crudele tortura del palo e vi rimase per ben tredici giorni prima della sua morte per la fede. Durante i 35 anni di evangelizzazione, 24 frati, 57 membri del Terz’Ordine e 47 della Confraternita della Cintura i cui nomi sono conosciuti, versarono il loro sangue per la fede. Di essi 14 sono stati beatificati, uno canonizzato ed un altro, Thomas Jihyoe, verrà beatificato nel 2007. Quello che rimane di questa gloriosa storia é una lapide che ricorda il luogo della Chiesa di S. Agostino di Nagasaki. Ma lo spirito e gli esempi eroici di questi martiri beati continua ad essere presente.

II. La Missione oggi

Come provvidenziale fu l’inizio della presenza dell’Ordine in Giappone, così lo fu quando i primi tre missionari nel 1952 iniziarono la presenza agostiniana fino a questo tempo. La rivoluzione comunista in Cina impedì il programma della provincia di Villanova di inviare missionari a lavorare con la provincia delle Filippine. La provincia di Villanova non aveva pensato ad una missione in Giappone fino al 1951, quando Thomas Hunt, il provinciale della provincia d’Australia, si fermò a Villanova durante un viaggio in Irlanda e parlò con il provinciale, P. Joseph Dougherty su una sosta fatta in Giappone. Mentre si trovava là, visitò il luogo dove fu colpita dalla bomba atomica Nagasaki ed incontrò il vescovo Paul Yamaguchi, che gli parlò sul ritorno degli agostiniani a Nagasaki. Così, P. Hunt stimolò un certo interesse in P. Dougherty, che alla fine inviò in Giappone un primo gruppo che comprendeva i PP. Thomas Purcell e George Krupa dalla provincia di Villanova e P. Edward Robinson da Chicago. Essi giunsero a Yokohama nel novembre del 1952 e dopo quattro anni costruirono a Nagasaki un asilo, una chiesa che fu dedicata alla Nostra Madre della Consolazione nel 1955 e una scuola elementare seguita da un edificio della scuola secondaria nel 1960, nel luogo dove molti morirono a causa della bomba atomica nel 1945.

Nel frattempo, con l’arrivo di due nuovi frati, James Ryan da Chicago ed Edward Griffin da Villanova, nel 1954 e ancora tre frati da Villanova, Joseph O’Connor, Edward Hattrick, e John Sheridan nel1958, gli Agostiniani erano sulla buona strada nel ristabilire la missione a Nagasaki dopo 320 anni da quando l’ultimo frate, Michele di S. Giuseppe, un altro giapponese ordinato nelle Filippine, fu martirizzato. Seguirono più frati; coloro che ancora prestano il loro servizio in Giappone sono Thomas Dwyer dal 1959; Maurice Mahoney dal 1962 1962; e Michael Hilden dal 1973.

Gli anni ’60 hanno visto lo sviluppo della missione agostiniana in Giappone in tre diocesi, con la fondazione di una parrocchia e di un asilo a Fukuoka nel 1960 (St. Augustine Sasaoka Catholic Church; Sasaoka Catholic Kindergarten), una parrocchia a Nagoya nel 1963 (St. Monica Minato Catholic Church) e una parrocchia a Tokyo nel 1968 (St. Augustine Matsue Catholic Church). Le parrocchie di Nagoya e Tokyo in seguito sono state ricollocate e ricostruite in luoghi diversi. Ognuna di queste parrocchie che hanno iniziato con una dozzina di persone, ora si sono sviluppate in una vera comunità di fede da 500 1.000 persone. Alla Nostra Madre della Consolazione di Nagasaki che è una delle più grandi parrocchie nella nazione, è stata costruita una nuova chiesa nel 2000 per le necessità della comunità.

Il programma di formazione per le vocazioni native è iniziato quando Joseph Akakura è arrivato nella comunità di Fukuoka nel 1960. Uno di Nagasaki è entrato nel noviziato di Fukuoka nel 1963 e ha fatto la sua professione semplice nel 1964. Era il primo dopo 350 anni. Situato vicino al Seminario Sulpiciano, il convento di Fukuoka ha portato avanti il programma di formazione per 27 anni, fino a quando la casa di formazione fu trasferita a Tokyo nel 1987. Il primo sacerdote giapponese nell’Ordine dopo che la missione è stata ripristinata è P. Masami Yamaguchi. Dopo la sua formazione iniziale come prenovizio a Nagasaki e Fukuoka, fece il noviziato a New Hamburg e ha studiato teologia a Washington, D.C. prima della sua ordinazione nella Chiesa della Nostra Madre della Consolazione di Nagasaki, nel 1975.

Joseph Akakura iniziò a studiare per il sacerdozio e fu ordinata da Giovanni Paolo II nella Cattedrale di Nagasaki nel 1981. Quando nel 1979 due prenovizi furono accolti nella formazione, il programma formativo ebbe una certa continuità in Giappone e sette frati giapponesi hanno fatto la professione solenne.

Con l’approvazione del Capitolo Generale del 1995, la Regione del Giappone divenne vicariato della provincia di San Tommaso da Villanova sotto la protezione dei Martiri Agostiniani del Giappone. Ciò ha segnato una nuova fase nella storia della nostra missione, benché il governo ordinario del vicariato è stato sospeso dal settembre 2005 a causa dello scarso numero dei membri. I primi 50 anni della sua storia sono dipesi largamente dalla provincia di Villanova. Attualmente, può contare su tre frati da Villanova e con la morte dell’ultimo dei tre fondatori, Tom Purcell nel 2004, è arrivato il tempo che i frati giapponesi prendano in mano la responsabilità nel condurre il vicariato verso il futuro. Noi crediamo che è necessario mantenere la nostra mente aperta all’idea di una possibile presenza dell’esistenza di circoscrizioni nell’Asia e nel Pacifico, pur mantenendo una stretta relazione con la nostra provincia madre; l’arrivo di P. Jess Daño della provincia di Cebu nel 2003 è una speranza per iniziare una più forte collaborazione con la sua provincia madre e abbiamo la speranza che la relazione con i nostri fratelli della Corea continuerà a crescere e così portare frutti per quanto riguarda la parte iniziale della formazione e anche dopo. La configurazione della Chiesa in Giappone è cambiata positivamente rispetto agli anni precedenti con un grande influsso dei nostri fratelli e sorelle in Cristo provenienti da altri continenti come il Brasile, Perù e Filippine, che si avvicinano ad un numero approssimativo di 500.000 cattolici giapponesi. Bisogna tener presente che è incombente che i frati giapponesi facciano ulteriori sforzi riguardo la spiritualità agostiniana per avere radici profonde in Giappone e speriamo di vedere in futuro una comunità che rifletta il volto cambiato della Chiesa in Giappone.