Provincia della Valle di Spoleto
(Provincia Umbra) (s. XIII - 1996)

Juan José Vallejo Penedo, OSA

Denominata in origine provincia della Valle di Spoleto, nell’epoca contemporanea fu denominata provincia Umbra. Nel 1559 aveva 250 membri e 41 conventi. Intorno al 1650 la provincia aveva 70 conventi. Nella soppressione innocenziana del 1652 furono chiusi 25 conventi, però gliene rimanevano ancora 45 e con il tempo arrivarono a recuperare alcuni di quelli chiusi. La situazione economica non era brillante durante il secolo XVII e peggiorò con il terremoto del 1705. Malgrado questa difficoltà economica, la provincia nel 1720 aveva quasi 200 religiosi.

La provincia aveva molti ed eminenti religiosi dediti allo studio e un buon numero dei suoi figli erano maestri e reggenti nelle facoltà sia dell’Ordine che fuori di esso. Durante il XVIII secolo, oltre alle attività pastorali gli agostiniani dell’Umbria ressero otto parrocchie. Alla fine del XVIII secolo la politica mise in difficoltà la vita della Provincia e quei conventi che erano situati all’interno del Regno di Napoli, furono segregati e diedero origine ad una nuova provincia denominata de L’Aquila. Altri conventi situati in territorio toscano dovettero trasferirsi in altre province.

L’invasione francese dette un duro colpo. Nel 1809 aveva 24 conventi che furono soppressi nel 1810 e 125 religiosi. Restaurata la provincia dopo la guerra di Napoleone, nel 1818 celebrò a Terni il suo primo capitolo provinciale; a questo momento erano stati recuperati 16 conventi e il numero di frati si aggirava sul numero di 80. Le case di studio vennero stabilite a Foligno, Perugina e la Provincia diede all’Ordine uno dei suoi vicari per le province non spagnole, il P. Lorenzo Tardì (1829-1834).

Con il processo di unificazione italiana la vita religiosa in generale e l’Ordine di S. Agostino in particolare, soffrì un’altra ondata di soppressioni che soffrirono le province quando avanzavano le truppe di Vittorio Manuele II. Nel caso della Provincia Umbra, la soppressione fu decretata l’11 dicembre del 1860.

Alla fine del secolo XIX, iniziò il recupero della provincia, però il secolo XX non è stato facile per l’Ordine in Italia. Bisogna tener presente le tese relazioni esistenti tra la Santa Sede e il Regno d’Italia, il fascismo e le due Guerre Mondiali. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, la Provincia aveva sette conventi e 30 religiosi, di questi 23 sacerdoti, 4 professi e 3 fratelli laici. Nel 1994 la provincia aveva sei comunità: il convento di San Pietro di Terni, che era la sede del priore provinciale, due case a Cascia, e gli storici conventi di Foligno, Gubbio e Perugina e il numero dei religiosi scendeva a 23. Nel capitolo generale celebrato a Roma nel 1996 si prese la decisione di creare la provincia d’Italia unificando le sette fino a quel tempo esistenti, tra queste l’antica provincia Umbra.