Perù - Vicariato Apostolico di Iquitos

Miguel Fuertes, osa

Storia

La Congregazione di Propaganda Fide, il 5 febbraio del 1900, in virtù del decreto «Cum interior pars», creò la Prefettura di San León del Amazonas con altre due. Dice testualmente: «…per la parte settentrionale o di San León del Amazonas, comprenderà la regione del Amazonas, che abbracciarà il fiume Marañón con tutti i suoi affluenti e lo stesso Amazonas con tutti i suoi affluenti (eccetto L’Ucayali) fino ai confini con il Brasile, Colombia e Ecuador».

L’estensione totale della Prefettura era di 380.000 Km2.

Dopo esser passati per la cordigliera, valli e fiumi, per la via del Pichis, i missionari agostiniani giunsero alla capitale di Loreto, il primo marzo del 1901, dopo quarantotto giorni di dure traversie.

Guidava il gruppo il P. Paulino Díaz, fiammante prefetto apostolico ed era accompagnato dai PP. Pedro Prat, Bernardo Calle, Plácido Mallo e il Fratello Pío Gonzalo.

La Prefettura di San León del Amazonas fu elevata a Vicariato Apostolico di Iquitos il 26 maggio del 1921. Benedetto XV spedì la Bolla di nomina del Vescovo titolare di Aucanda per il Mons. Sotero Redondo il 16 giugno del 1921.

Nel 1921 si forma la nuova Prefettura di San Gabriel del Marañón con sede a Yurimaguas, sotto la guida dei padri passionisti. E’ il momento nel quale la Prefettura di San León del Amazonas passa alla categoria di Vicariato Apostolico di Iquitos. Mons. Sotero Redondo è il primo Vicario Episcopale e viene consacrato nella Chiesa di S. Agostino il 27 agosto del 1922.

Nel luglio del 1945 viene smembrata ancora la zona nord e orientale del Vicariato Apostolico di Iquitos per costituire la Prefettura Apostolica di San José del Amazonas, con sede ad Indiana, oggi Vicariato Apostolico.

Consolidamento ed espansione (1945-1960)

Un cambiamento sostanziale si è avuto nella Provincia delle Filippine in relazione alle Missioni e cominciò a fiorire una speranza nuova. L’arrivo di un gruppo di missionari giovani, la nomina di Mons. José García Pulgar come Vicario Apostolico.

Questo periodo ha due momenti:

Consolidamento nella zona urbana e ampliamento della pastorale itinerante; vengono aperte delle residenze e luoghi di missione in modo stabile (costruzione di chiese, case, etc.).

Progettare con una prospettiva di sviluppo: programmi dinamici, sviluppo di cooperative di economia e servizi, esperienze agricole, etc.

Opzioni postconciliari della Chiesa Amazzonica

Nel frattempo la città passava una crisi organica difficile da digerire. Gli enormi tassi di crescita demografica e il caos generale dell’organizzazione urbana non resero possibile una pastorale coerente e sistematica, anche se questo non vuol dire che la forza ecclesiale e la presenza del cristiano venne meno nella vicinanza al popolo, al mondo della cultura, alle lotte di rivendicazione, all’orientamento delle forze esecutive del divenire regionale.

In questo senso i mezzi di comunicazione e la presenza culturale hanno esercitato un ruolo preminente. Centri come: Il Centro di Studi Teologici dell’Amazzonia (CETA; 1972); la radio La Voz de la Selva (1971); il Centro Amazzonico di Antropologia e Applicazione Pratica (CAAAP); una gamma molto ampia di riviste ed edizioni di carattere scientifico o di orientamento popolare. Normalmente questi enti si vincolano alla Chiesa Nazionale e ad altri movimenti Nazionali o Internazionali della stessa o simile natura.

Le sfide per il futuro

Nella nostra condizione concreta, che riproduce a livelli minimi il panorama globale delle missioni in America, segnaliamo alcuni obiettivi:

  1. La sfida del cambiamento ecclesiale dai modelli culturali d’occidente a forme ecclesiali che sorgono dal cuore della gente, e si esprimono in un sistema di valori.
  2. La sfida dell’immaginazione creatrice e aperta di fronte alle nuove condizioni storiche e culturali (Puebla, 393; 421 ss).
  3. La sfida dell’opzione per coloro che soffrono.
  4. La sfida di assumere le religioni indigene e costruire una chiesa contestualizzata.

Alcuni dati del Vicariato

In questo momento nel Vicariato di Iquitos ci sono 20 religiosi agostiniani (14 sacerdoti e 6 fratelli di voti solenni), tutti hanno concluso la formazione iniziale, e vivono nelle seguenti comunità:

  • Nauta, dove vivono quattro frati: due di Nauta e due di Sta. Rita de Castilla.
  • La Inmaculada, alla quale appartengono due fratelli che lavorano nella Parrocchia della Salute, tre dell’Immacolata e uno sta con il Vescovo.
  • S. Agustín, con cinque frati
  • Fátima, con tre frati
  • A queste comunità bisogna aggiungere due fratelli: uno vive nella Casa di Lima e un altro che appartiene all’Equipe di Formazione di Trujillo.

Alcune attività sono sotto la nostra responsabilità:

  • 7 Parrocchie nella città di Iquitos.
  • 2 luoghi di missione
  • 1 Collegio particolare (S. Agustín)
  • 2 Collegi parrocchiali (Nauta e la Salud)
  • 4 Collegi parrocchiali che dipendono dal Vescovo, però uno dei nostri frati è il coordinatore.
  • 2 Centri di formazione tecnica (CEOS)
  • Presenza in due case di formazione (Preseminario di Iquitos e prenoviziato di Trujillo)
  • Centro di Studi Teologici dell’Amazzonia (CETA)
  • 1 Emittente di Radio (UCAMARA, Nauta)
  • Coordinamento della Pastorale Del Vicariato Apostolico.
  • Asilo di Santa Mónica, con 80 bambini che hanno problemi familiari.
  • 1 Casa a Lima.

Abbiamo molte altre attività che dipendono da 14 sacerdoti diocesani presenti nel Vicariato: 2 del Vicariato di Iquitos e 12 di diverse diocesi del mondo.