Provincia di Sardegna (1512 - 1855)
Juan José Vallejo Penedo, OSA

Fondata come provincia il 14 luglio del 1512, quando era priore generale Egidio da Viterbo (1507-1518). Aveva conventi a Palma de Mallorca, Ciudadela (Menorca), Caudiel (Castellón), Nostra Signora del Soccorso (Valencia), Liria (Valencia), Játiva (Alicante) e Cagliari (Sardegna). La casa principale era il convento del Soccorso di Valencia e il fondatore della Provincia fu Fr. Juan Exarch, di nobile famiglia valenciana dei marchesi di Benavites, che aveva professato a Palermo.

Durante il secolo XVII, la provincia aveva otto conventi e 110 religiosi. Nell’essere geograficamente dipendente dalla Corona spagnola, non dovette subire la riforma innocenziana. Però soffrì per l’influenza della mafia che si estendeva in tutta l’isola, arrivando nel 1651 all’assassinio del priore e del vicepriore del convento di Samassi. L’investigazione che ne seguì, portò allo scoperto tutta la corruzione che fino a quel momento era rimasta coperta, tra queste non mancavano le relazioni con il sesso opposto. I visitatori italiani inviati dalla Curia Generale durante il secolo XVII per provare a rinnovare la Provincia, dovettero sempre sbattere contro l’opposizione dei religiosi sardi che vivevano nella sfera spagnola, parlavano spagnolo e non accettavano essere controllati dagli italiani.

Agli inizia del secolo XVIII fu minacciato nell’isola il P. Agustín García de Galbes che, insieme al suo successore Francisco Lizarra, visitarono le diverse comunità e vollero elevare l’osservanza religiosa. Senza dubbio le vocazioni non crebbero nella stessa misura e se nel 1711 la provincia aveva 82 religiosi, nel 1790 erano solamente 55.

Agli inizi del secolo XIX, gli agostiniani sardi erano 45, distribuiti nei sei conventi, quelli di Cagliari, Sassari, Samassi, Tortoli, Pozzo Maggiore e Alghero. Sottomessi alla vigilanza del governo dei rappresentanti della dinastia dei Savoia, avevano un livello molto basso d’osservanza e studio e, praticamente, erano carenti di vocazioni. Infine la provincia fu soppressa dall’autorità civile nel 1855; a questo momento esistevano cinque conventi e 30 religiosi. I religiosi superstiti, 9 sacerdoti e 4 fratelli laici, furono uniti il 22 maggio del 1877 dal priore generale Giovanni Belluomini (1865-1887) alla provincia della Liguria. Nel convento di S. Agostino di Cagliari, gli agostiniani rimasero senza dubbio fino al 28 ottobre del 1889.