Provincia di Venezia
(Provincia della Marca di Treviso) (s. XIII - 1806)

Juan José Vallejo Penedo, OSA

Conosciuta ufficialmente come provincia della Marca di Treviso, tradizionalmente fu denominata provincia di Venezia o provincia Veneta. Aveva nel secolo XVI undici conventi e 140 frati. La Signoria di Venezia si intrometterà frequentemente nel governo della provincia e metteva in difficoltà costantemente la relazione degli agostiniani veneziani con la Curia Generale. Fu profondamente riformata nel 1543-1544 dal priore generale Girolamo Seripando (1539-1551). Tra i membri della Provincia si distinsero: il filosofo Guglielmo Doroteo (+ ca. 1583), lo storico Onofrio Panvinio (+ 1568), il teologo Ambrogio Quistelli (ca. 1485-1549) e il letterato Arcangelo Ricci.

La provincia Veneta non si vide menomata dalla soppressione innocenziana del 1652 a causa dell’opposizione del potere politico veneziano alle decisioni pontificie. A metà del secolo XVII, intorno al 1660, aveva 18 conventi e 200 religiosi. Alla fine del XVII secolo la provincia poteva godere di un alto livello di osservanza dovuto soprattutto allo sforzo del priore provinciale P. Bonaventura Salomeno. Durante il secolo XVIII si mantennero le caratteristiche precedenti, però a partire dal 1770, il governo della Signoria, iniziò una politica anticlericale che creò problemi soprattutto agli ordini mendicanti. Il governo si intromise nei capitoli provinciali, nella nomina dei superiori e riorganizzò i conventi esistenti nel suo territorio, di modo che nel 1780 nella provincia Veneta rimanevano aperti quattro conventi, quello di S. Stefano di Venezia e quelli di Padova, Verona e Treviso.

Alla fine, quando Venezia fu incorporata al recente creato Regno d’Italia, organizzato dagli eserciti rivoluzionari francesi che avevano occupato gli stati settentrionali italiani, un decreto del Viceré d’Italia, datato al 28 luglio del 1806, chiudeva i conventi agostiniani tuttavia esistenti nella zona. Con ciò si poneva fine alla secolare provincia veneta.